suono – metodologia

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La voce non dovrebbe essere emessa e controllata da uno sforzo di volontà. Si cerca di permettere all’organismo di ritrovare la funzionalità della voce.
Infatti qui invece di una ripetizione meccanica di “esercizi” si fa leva sull’effetto sorpresa che una data stimolazione può produrre sulla propria voce.
È importante fare una distinzione tra l’esercitarsi e l’imparare: quando si fa un esercizio si fa qualcosa che si conosce già, e che diventa ancora più familiare, e migliore (positiva o negativa che sia). Resta tuttavia solo qualcosa che si conosce già. Non si aggiunge nessuna alternativa, non c’è nessuna nuova opzione, nessun miglioramento. Ciò che si vuole sperimentare invece è la sensazione di qualcosa di sconosciuto e per ottenere ciò bisogna che si trasformi l’esercizio in osservazione di sé.
Il lavoro si basa sulla capacità del nostro organismo di auto-organizzarsi senza il bisogno che venga controllato e manipolato da parte nostra.
Le stimolazioni usate si basano su un modello di domanda-risposta. La stimolazione agisce partendo da una concezione generale più ampia e flessibile, dove non viene fissata rigidamente una regola. Dal momento che è più importante esplorare e sentire, non ci si mette in relazione a un obiettivo prefissato e in questa maniera la stimolazione “rischia” di trovare una risposta (verbale-non verbale) diversa da quella che ci si attenderebbe.
Si pongono domande che risvegliano e guidano l’attenzione sensouditiva
Dove sempre di più si cerca di dare retta al proprio ascolto e non al proprio pensiero, volontà e quant’altro.
Non si lavora contro le resistenze della persona, ma si coglie l’organizzazione momentanea per dare la possibilità alla persona di percepire ed eliminare tensioni superflue.
Durante la lezione le persone sono occupate per la maggior parte del tempo a percepire se stesse sensorialmente e acusticamente.
Si impara attraverso i sensi, spontaneamente e con la fiducia di poter contare su di essi. L’apprendimento organico riceve ispirazione da curiosità, desiderio, stupore, dal piacere delle sorprese e dal bisogno di comunicare. Sono le nuove sensazioni che emergono di volta in volta a servire come principi organizzatori per l’apprendimento. In qualsiasi situazione di apprendimento ciò che è importante è l’ascolto di sé e l’esplorazione delle possibilità, non c’è cosa oggettivamente corretta o sbagliata, ma semplicemente esplorazioni che servono tutte a conoscere, percepire e ascoltare se stessi, ad accrescere la consapevolezza e l’organizzazione funzionale.
Nello specifico, percepire, distinguere e differenziare sempre più acusticamente e sensorialmente il suono e i suoi parametri (tono fondamentale, vibrato, vocale, brillantezza).

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